La stagione della canonica di Brezzo di Bedero si tinge di indaco

Cosa hanno in comune “Segno, Spazio, Armonia” la Stagione della Canonica di Brezzo di Bedero, la Grote Zaal Muziekgebouw di Amsterdam, l’Östermalm Gärdesgatan di Stoccolma, il Festival TÖLZER PREISTRÄGER di Bad Tölz, la rassegna Music in Pyeongchang, il Ravenna Festival e molte altre importanti rassegne musicali?

L’ovvia, ma non tanto, risposta è: “musicisti di grande spessore e caratura internazionale” come emblematicamente rappresentato dagli esecutori del primo concerto della stagione il prossimo sabato 6 luglio: il Quartetto Indaco.

Eleonora Matsuno, Ida Di Vita, Jamang Santi e Cosimco Carovati rappresentano una delle eccellenze del panorama cameristico internazionale.

Vincitori della medaglia d’oro e due ulteriori premi all’Osaka International Competition 2023 (MK Award e String Quartet Biennale Award), è il primo quartetto d’archi italiano nella storia a ricevere il primo premio in un grande concorso internazionale e tornano anche quest’anno a deliziare l’attento pubblico internazionale della Canonica con un programma di grande bellezza, profondità e intensità emotiva: i Quartetti “Numero 3” di Cherubini e Schumann.

Beethoven considerava Cherubini il più grande compositore drammatico vivente, mentre Cherubini riteneva Beethoven il più grande genio del suo tempo. Quale altro compositore studiò gli ultimi quartetti di Beethoven così profondamente come Cherubini? Nessun altro compositore di musica da camera contemporaneo si avvicina così tanto alla profondità dei quartetti tardivi di Beethoven quanto Cherubini nel Terzo Quartetto per Archi. 

Il quartetto è un’opera che combina rigore classico e innovazione romantica. La scrittura per gli strumenti ad arco è magistrale, mostrando una grande padronanza delle tecniche contrappuntistiche e una profonda comprensione delle possibilità espressive di ciascun strumento.

Ogni movimento è attentamente costruito per bilanciare struttura e espressione, con una particolare attenzione alla coerenza tematica e all’evoluzione melodica. Cherubini riesce a creare un’opera che è allo stesso tempo rigorosa e profondamente emotiva.

Il 1842 è per Schumann l’anno della musica da camera: tre Quartetti per archi, un Quintetto e un Quartetto per archi e pianoforte. L’8 aprile di quell’anno il musicista chiese all’editore Breitkopf di spedirgli tutte le partiture dei Quartetti di Mozart e di Beethoven. Nel suo diario egli poi annotò: “28 aprile, studiati i Quartetti di Beethoven; 6 maggio, studiati i quartetti di Mozart: 2 giugno, schizzi per un mio Quartetto”. Il 22 luglio tutti quartetti dell’opera op. 41, dedicati a Mendelssohn, erano compiuti.

Più che l’influenza di Mozart si avverte la presenza di Beethoven, specie nel Quartetto in la maggiore.

Tuttavia, i tratti personali di Schumann emergono con assoluta chiarezza. Nella forma, innanzitutto: Schumann, diversamente dall’ultimo Beethoven, procede per sezioni formali chiuse, per episodi contrastanti e ben distinti e assimilabili a «situazioni poetiche», a tappe di una narrazione; i collegamenti avvengono per giustapposizione, senza zone di transizione. Ma tra un episodio e l’altro, Schumann ama tessere una rete di reminiscenze motiviche.

Questo quartetto è un esempio perfetto della capacità di Schumann di combinare strutture formali classiche con un linguaggio armonico e melodico innovativo. Ogni movimento ha una propria identità, ma insieme formano un’unità coesa e ben bilanciata.

La scrittura per gli archi è particolarmente raffinata, sfruttando appieno le possibilità espressive di ciascuno strumento in un amalgama di tecniche contrappuntistiche e armoniche che conferiscono profondità e complessità alla musica.

PROGRAMMA

Quartetto Indaco

LUIGI CHERUBINI (1760 – 1842

  Quartetto N.3 in re minore

    Allegro comodo

    Larghetto sostenuto

    Scherzo. Allegro – Moderato sans lenteur

    Finale. Allegro risoluto

ROBERT SCHUMANN (1810 – 1856)

  Quartetto N.3 Op. 41/3

    Andante espressivo

    Assai agitato

    Adagio molto

    Finale. Allegro molto vivace

COLLEGIATA DI SAN VITTORE (CANONICA) DI BREZZO DI BEDERO, ALLE ORE 21.00

Ingresso Libero

50a Edizione di Segno Spazio Armonia – La Stagione della Canonica

La Stagione Musicale della Canonica nasce nel 1973 e ha ospitato nel corso degli anni importanti artisti internazionali. L’evento si è affermato come uno dei principali appuntamenti culturali della regione, con concerti che spaziano dalla musica barocca al contemporaneo, eseguiti da orchestre, ensemble e solisti di alto livello.

La 50esima edizione, sotto la direzione artistica del M° Fabio Bagatin, si svolgerà dal 6 luglio al 7 settembre 2024. Questo evento culturale di grande rilevanza celebra mezzo secolo di storia e di eccellenza artistica con un ricco programma di 11 concerti che si terranno a Brezzo di Bedero nella Collegiata di San Vittore Martire, a Casa Paolo e al Santuario di Pianezza.

Principali sostenitori dell’iniziativa, oltre al Comune di Brezzo di Bedero, Regione Lombardia e Grand Luino.

Programma dei Concerti

6 luglio: Quartetto Indaco – Musiche di Cherubini e Schumann.

13 luglio: Trio Chagall – Musiche di Schumann e Mendelssohn.

20 luglio: Concerto d’Organo con Enrico Viccardi – Musiche di Scarlatti, Bach, Von Sachsen-Weimar e altri.

27 luglio: Orchestra da Camera Carlo Coccia – Musiche di Vivaldi.

3 agosto: Orchestra Cameristica di Varese – Musiche di Holst, Puccini e Reinecke.

4 agosto: Luca Avanzi e Elena Elisa Gorna – Musiche di Rust, Debussy, Ibert e Fauré.

11 agosto: Marco Giani e Irene Veneziano – Musiche di Saint Saens, Pulenc, Gershwin.

18 agosto: Francesco Pasqualotto – Musiche di Beethoven, Bruckner e Musorgskij.

25 agosto: Omaggio a Puccini con Ivanna Speranza e Matteo Failla – Musiche di Puccini, Bellini, Donizetti e Tosti.

1 settembre: Faccini Piano Duo – Musiche di Ravel, Dukas, Morricone e Williams.

7 settembre: Suoni d’Arpa con Martina Ninfantani – Musiche di Bach, Spohr, De Falla e Renié.

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